Rischio a lungo termine di emorragie ed eventi ischemici dopo ictus ischemico o attacco ischemico transitorio nei giovani adulti


Le linee guida raccomandano i farmaci antitrombotici come prevenzione secondaria per i pazienti con ictus ischemico o attacco ischemico transitorio ( TIA ) in giovane età, sulla base dei risultati di studi condotti su pazienti più anziani.
È stato studiato il rischio a lungo termine di emorragie ed eventi ischemici nei giovani pazienti dopo ictus ischemico o TIA.

Sono stati inclusi i sopravvissuti a 30 giorni al primo ictus ischemico o TIA di età compresa tra 18 e 50 anni da FUTURE ( Follow-Up of TIA and Stroke Patients and Unelucidated Risk Factor Evaluation ), uno studio di coorte prospettico di ictus in giovane età.
Sono state ottenute informazioni sull'ischemia ricorrente sulla base della raccolta di dati strutturati dal 1995 al 2014 come parte del follow-up dello studio FUTURE, integrate con informazioni su eventuali sanguinamenti ed eventi ischemici mediante revisione retrospettiva della cartella medica dal basale fino all'ultimo consulto medico o giugno 2020.

L’esito primario era qualsiasi sanguinamento; l’esito secondario qualsiasi evento ischemico durante il follow-up.
Entrambi sono stati stratificati per sesso, età, eziologia e uso di farmaci antitrombotici alla dimissione.
Gli eventi emorragici e ischemici sono stati classificati in base alla localizzazione e gli eventi emorragici anche in base alla gravità.

Sono stati inclusi 544 pazienti ( 56.1% donne, età mediana 42.2 anni ) con un follow-up mediano di 9.6 anni.
Il rischio cumulativo a dieci anni di qualsiasi evento emorragico è stato del 21.8% e di qualsiasi evento ischemico del 33.9%.

Il rischio di sanguinamento è stato maggiore nelle donne con un rischio cumulativo del 28.2% rispetto al 13.7% negli uomini ( P minore di 0.01 ), principalmente a causa di sanguinamenti ginecologici.
Il sesso femminile ( P minore di 0.001) e l'età compresa tra 40 e 49 anni ( P=0.04 ) sono stati predittori indipendenti di sanguinamento.

I giovani pazienti dopo ictus ischemico o TIA hanno un rischio sostanziale a lungo termine sia di sanguinamento ( soprattutto donne ) che di eventi ischemici.
Studi futuri dovrebbero valutare gli effetti degli antitrombotici a lungo termine nei pazienti giovani, tenendo conto del rischio di complicanze emorragiche. ( Xagena2022 )

Verhoeven JI et al, Neurology 2022; 99: e549-e559

Neuro2022



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